Siamo una società violenta e la politica che fa?
Leggevo in questi giorni di episodi di bullismo e di violenza compiuti da giovani o ai loro danni da genitori separati litigiosi. Non voglio arrivare alla conclusione che “prima” era meglio, perché non è vero. E’ però concreto il problema giovanile, un problema che è principalmente colpa di noi adulti e genitori che non siamo stati capaci di dare principi e motivi per vivere diversi dall’andare in televisone, dal comperarsi l’ultimo telefonino alla moda e così via. Questo mondo giovanile è stato ben messo in scena da Mimmo Sorrentino in uno spettacolo teatrale che ho recentemente visto a Milano. E’ stato molto bravo a far emergere una mancanza da parte dei giovanissimi diciottenni di cose da fare durante la giornata, di ideali, di politica, di conquista. Anche il sesso non è più una conquista, i ragazzi sanno tutto ma lo vivono male senza percepirne il valore profondo. Mi allarmano le notizie che l’età media dei ragazzini che hanno il primo rapporto sessuale si sia abbassato a 12 anni! Penso che si è perso il tempo per giocare, che si bruciano le tappe. I genitori sono assenti non solo perché fuori per lavoro ma soprattutto perché manca un dialogo. In quante famiglie la sera tornati dal lavoro si chiacchera a tavola tutti insieme? Sono in aumento le famiglie che stentano ad arrivare a fine mese con 1800 euro, c’è un impoverimento del paese, uno scollamento tra le classi sociali e chi ne fa le spese sono i giovani. La televisone trasmettendo le sue sciocchezze riempe la testa a tutti di una vita finta, facile senza spessore. La politca che tanto ha animato i giovani nel passato con le lotte e rivendicazioni solciali è troppo distante. Un Mastella, un Cuffaro che beffano la legge e che nonostante siano sotto accusa esultano danno un messaggio distorto. Ha scritto giustamente Travaglio qualche giorno fa che mentre negli USA se sei accusato di qualcosa di grave devi dimostrare la tua innocenza e ne esci comunque ammaccato, qui da noi ormai non ci facciamo più caso e tutto sempbra quasi normale. L’immondizia, le bustarelle, i favoritismi che segnale danno ai nostri giovani? Che non esiste meritocrazia, che devi conoscere qualcuno che da solo non ce la puoi fare che anzi è inutile provarci. Perché non partiamo dalla politica, dalla televisione, proponendo spettacoli meno stupidi e più di contenuto? Rivedevo in questi giorni in DVD degli sceneggiati prodotti e realizzati dalla Rai negli anni 70 come la “Freccia nera”, chi se li ricorda? Perché non li proponiamo a puntate ai nosri figli? Le puntate, l’attesa di sapere che cosa succede oggi lo abbiamo perso per la troppa fretta di avere tutto subito. Io penso che alle prossimeprobabilmentei vicine elezioni dovremo leggere con attenzione i programmi, vedere la gente che si presenta (basta con le solite vecchie facce!) e non fidarsi troppo delle promesse roboanti. Pensiamoci.