Monday, September 10, 2007

Le staminali si, le staminali no

Arrivano anche qui le discussioni oltre alpi sul problema staminali. Arrivano e si dipanano con una visione tipica italiana: il veto della chiesa da una parte e dall’altra chi dice che potrebbe essere utile. Il problema grosso è che nessuno, e con nessuno intendo i mezzi di comunicazione, si è preoccupato di istruire adeguatamente l’opinione pubblica su questo problema e cioè di spiegare i termini della questione prima ancora di dire io la penso così e così è giusto. Per essere corretta qualcuno in qualche dichiarazione che ho letto sui giornali ha scritto perché la pensava così ma secondo me non è stato sufficiente perché i giornalisti avevano già bollato l’intervento con nome cognome e quindi con parte politica rappresentata. Vorrei sapere come fa la gente a capire chi si occupa di scienza se non spieghiamo quali sono i termini. Come possiamo pensare di discutere con la Chiesa che per definizione è dogmatica e ha una posizione fissa e inamovibile se non spieghiamo cosa sta succedendo, che alternative ci sono che cosa serve tutto questo. E questo non si può fare con il Corriere Salute che trovo molto spesso grossolano e pressappochista ma come succede all’esterno in altri giornali con pagine chiare e didattiche. Prima ancora di entrare nel merito la gente ha diritto e dovere di capire, per poi decidere liberamente e con conoscenza, da che parte stare. Idem per gli addetti del settore. Mi sembra che spesso gli interventi siano un po’ troppo entusiasti e di propaganda con poca autocritica. Siamo in un campo nuovo della scienza poco si sa, quasi nulla del futuro. La sperimentazione serve a questo ma è anche importante discutere le diverse strade che possono essere intraprese in modo serio e senza dogmatismi. In futuro mi piacerebbe organizzare una giornata dedicata a farci spiegare i diversi aspetti in modo scientifico ma divulgativo, che ne pensate può servire?

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