Wednesday, September 12, 2007

I miti dell’america

E’ apparso il 21 agosto un articolo interessante su Lavoce che evidenziava alcuni miti della ricerca negli Stati Uniti che poco corrispondono alla realtà, come il fatto che lì la ricerca sia solo di eccellenza e che noi dovendoci adeguare dobbiamo puntare in alto puntando sulla privatizzazione. Mi ha fatto piacere leggerlo perché ho ritrovato molte verità che sono il motivo per cui gli Stati Uniti funzionano.Ecco i punti salienti:
-La ricerca non è essenzialmente finanziata da privati -La ricerca non è necessariamente di eccellenza visto il numero incredibile di università (basti pensare Boston!!!) -Avere ricercatori eccezionali non è sufficiente
Vi invito alla lettura di questo articolo breve e incisivo.
Gli Stati Uniti sono un paese grande dove realtà diverse convivono, pensate Boston dove ci sono le due migliori università del mondo come Harvard e MIT e allo stesso tempo convivono e prosperano altre università altrettanto buone anche se magari in settori di nicchia! Non è necessario essere un genio per fare ricerca ci vogliono anche bravi ricercatori che sperimentino non necessariamente nel campo di punta ma coscienziosi e proficui.
In Italia? Il problema è che la gente si è fatta l’Università in casa chiamando adepti invece di premiare la capacità e spacciando spesso per eccellenza anche la mediocrità! Almeno negli Stati Uniti non puoi camuffarti molto ma hai ampia scelta in base alle tue capacità e voglia di fare!!!

Monday, September 10, 2007

Notte bianca dei ricercatori!!!

Anche quest'anno organizzo la Notte bianca dei Ricercatori 2007 in associazione con la Commissione Europea. Programma, bando e comunicato stampa di seguito! Venite numerosi!!!! 28 settembre 2007 La notte bianca dei ricercatori: UNA VITA PER LA RICERCA, UNA RICERCA PER LA VITA Organizzatori: Università Statale di Milano e Fast Coordinatori: Caterina La Porta, Angela Pulvirenti Sede: Centro congressi Fast Piazzale R. Morandi 2, Milano Programma Ore 16.00 LABORATORI INTERATTIVI Partecipazione ad attività di laboratorio per fasce di età (6-10 anni, 11-13 anni, 14-18 anni) (è necessaria l’iscrizione entro il 26 settembre alla seguente mail: staminali@unimi.it) DISCUTIAMONE INSIEME o Le donne e la ricerca, coordina Elisabetta Dejana o Dalla ricerca di base alla sperimentazione clinica, seminario divulgativo a cura di Giulio Cossu CAFFE’ SCIENTIFICO Un’ università che invecchia, coordinano Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi ESPERIMENTI VIRTUALI DI LABORATORIO La ricerca al computer (è necessaria l’iscrizione al banco registrazione) VEDERE LA SCIENZA Proiezioni di filmati documentari: o L’enigma del sonno o Il ciclo della vita Ore 19.30 PREMIAZIONE DEI MIGLIORI DISEGNI (bando di partecipazione allegato e sul sito http://caterinalaporta.googlepages.com/home e www.fast.mi.it) con la partecipazione dell’Assessore alla Salute del Comune di Milano, dott.ssa Carla De Albertis, e del ProRettore alla Ricerca dell’Università di Milano, prof. Gianpiero Sironi Ore 20.00 DIVERTIAMOCI:I RICERCATORI DIVENTANO ATTORI Carmelo Asero, cabarettista e laureato in giurisprudenza, mette in scena uno spettacolo divertente sulla vita dei ricercatori Ore 22.00 Conclusioni e saluto degli organizzatori Nel corso delle attività viene offerto un rinfresco accompagnato da musica dal vivo Oltre al Comune di Milano – Assessorato alla Salute, si ringraziano per la sponsorizzazione: Informazioni generali Sede Fast, P.le R. Morandi 2 20121 Milano www.fast.mi.it (da P.zza Cavour in fondo a via del Vecchio Politecnico) Mezzi pubblici La Fast e l’Università di Milano promuovono la mobilità intelligente, perciò raccomandano l’uso dei mezzi pubblici di trasporto: • MM1 rossa fermata Palestro • MM3 gialla fermata Turati o Montenapoleone • Tram 1 e 2 fermata Cavour • Bus 94 e 61 fermata Cavour Modalità di partecipazione La partecipazione è gratuita. E’ richiesta la preiscrizione solo per i laboratori interattivi. Segreteria organizzativa Per informazioni rivolgersi a: Manuela Bergami Segreteria Fast tel. 02 77790.308, fax 02 782485 e-mail: manuela.bergami@fast.mi.it.

Le staminali si, le staminali no

Arrivano anche qui le discussioni oltre alpi sul problema staminali. Arrivano e si dipanano con una visione tipica italiana: il veto della chiesa da una parte e dall’altra chi dice che potrebbe essere utile. Il problema grosso è che nessuno, e con nessuno intendo i mezzi di comunicazione, si è preoccupato di istruire adeguatamente l’opinione pubblica su questo problema e cioè di spiegare i termini della questione prima ancora di dire io la penso così e così è giusto. Per essere corretta qualcuno in qualche dichiarazione che ho letto sui giornali ha scritto perché la pensava così ma secondo me non è stato sufficiente perché i giornalisti avevano già bollato l’intervento con nome cognome e quindi con parte politica rappresentata. Vorrei sapere come fa la gente a capire chi si occupa di scienza se non spieghiamo quali sono i termini. Come possiamo pensare di discutere con la Chiesa che per definizione è dogmatica e ha una posizione fissa e inamovibile se non spieghiamo cosa sta succedendo, che alternative ci sono che cosa serve tutto questo. E questo non si può fare con il Corriere Salute che trovo molto spesso grossolano e pressappochista ma come succede all’esterno in altri giornali con pagine chiare e didattiche. Prima ancora di entrare nel merito la gente ha diritto e dovere di capire, per poi decidere liberamente e con conoscenza, da che parte stare. Idem per gli addetti del settore. Mi sembra che spesso gli interventi siano un po’ troppo entusiasti e di propaganda con poca autocritica. Siamo in un campo nuovo della scienza poco si sa, quasi nulla del futuro. La sperimentazione serve a questo ma è anche importante discutere le diverse strade che possono essere intraprese in modo serio e senza dogmatismi. In futuro mi piacerebbe organizzare una giornata dedicata a farci spiegare i diversi aspetti in modo scientifico ma divulgativo, che ne pensate può servire?

Monday, September 3, 2007

La storia del più famoso circo americano (Barnum) e l'america

Un giorno dei mesi precedenti mi sembra a luglio sono stata invitata da amici che lavorano in una università di Boston, il Tuffts, a discutere e chiaccherare di scienza. L'inidizzo da subito mi ha ricordato qualcosa: Barbum. Nell'atrio ho visto delle strane fotografie di un elefante ed ho pensato a quanto fossero eccentrici questi americani. Nessuno da noi in una seria e rispettabile università metterebbe delle fotografie di un elefante nell'atrio dell'università!!!
Al termine della nostra chiaccherata il mio amico mi ha svelato la storia di quelle fotografie e mi é nata da subito una grande curiosità. Il signor Barnum é stato il primo inventore dello spettacolo come si intende negli Stati uniti, sensazionale e strabiliante! Le fotografie sono dovute al fatto che un suo preziosissimo elefante, il famoso Jumbo, era morto sotto un treno per salvare un piccolo di elefante, o così la leggenda tramada, e Barnum sconvolto ha dato dei soldi all'università Tuffts per costruire un grande mausoleo dove all'interno si trova lo scheletro dell'elefante e credo anche i soldi per costruire gli edifici dove oggi la gente fa ricerca.
Ho cercato allora su Amazon (dove si trova tutto) un libro che mi aiutasse a capire la storia di questo signore. Effettivemnete la storia di Barnum é molto interessante perchè fa capire la nascita di questo paese i suoi pregi e i suoi difetti.
Barnum é un uomo di ingegno che ha una grande intuizione, fare soldi con gli spettacoli! Ma devono essere grandi spettacoli per poter attrarre tanta gente e quindi guadagnare tanto. Ha anche un'altra intuizione presentare alla gente le cose strane della natura che di solito nascondiamo, gli uomini nani, le donne grasse, mostrare i difetti e le stranezze incredibili e bizzarre che talvolta accadono. Lui fa molti soldi ma sicuramente rende in un certo senso la vita di questi poveri infelici migliore perchè sono divi, perchè gudagnano, si possono sposare fare figli come succede al famoso Tom Thumb (Fig.1), il nano che lo rende famoso e ricco. Certo la notorietà e i soldi non sono tutto e talvolta possono creare dei problemi, Barnum inizia a bere, sta tutte le sere fuori casa e beve. La moglie sicuramente una donna schiva e solitaria é disperata. L'incontro con una setta religiosa e un incidente quasi mortale lo portano a smettere di bere e salvare il matrimonio. Ma solo per poco. La moglie vorrebbe una vita tranquilla ma Barnum é a caccia sempre di cose sensazionali! Le stranezze con cui si trova a convivere forse la portano ad una forte ipocondria e diffidenza. Barnum perde tutti i soldi ma ricomincia da capo con altre intuizioni come l'esposizione di animali feroci! Vengono reclutati animali da tutte le parti come anche il famoso Jumbo che lo rendono nuovamente ricco e famoso. Infine l'ultima sua avventura sarà il circo, compiendo anche qui un grosso combiamento e rendendolo uno spettacolo anichissiomo un evento Sensazionale e Incredibile!
Gli Stati Uniti sono così, eccessivi nelle loro cose con aspetti buoni ma anche terribili. Alla fine la moglie sempre più chiusa nella sua vita e sola muore e lui a breve si risposa con una donna grande come le sue figlie che essendo giovane potrà seguirlo nelle sue ultime avventure.
Barnum credo sia giustamente un simbolo molto significativo di questo paese grande e variegato di persone.

Tornando in Italia

Tre mesi all'estero posso essere pochi o tanti. L'Italia dall'estero appare molto lontana e il rientro nelle discussioni politiche italiane mi ha portato alla semplice riflessione che in Italia abbiamo il problema dei TROMBONI! Ci sono tante persone che parlano parlano ma nessuno le conosce al di fuori delle quattro mura italiane. Le ragioni sono molte, non hanno la capacità di scrivere e parlare in inglese, non dicono forse cose nuove ed interessanti. In questo periodo ho letto sempre il New York Times come newspaper e devo dire che la domenica in particolare ci sono state pagine molto interessanti sul problema laicismo-chiesa con recensioni di libri e dibattiti. I problemi erano grosso modo gli stessi di cui si discute in Italia ma direi con un maggior distacco e un maggior dialogo. Le nostre chiacchiere si perdono nella globalizzazione e fanno poco presa. Abbiamo persone troppo presenti e che dicono tutto di tutto, all'estero molto meno e comunque non sono considerati degli dei! Devo dire che sono stufa di esperti di varie sorti che parlano a vanvera di tutto e che dicono di sapere tutto. Se hanno qualcosa da dire che la scrivano e la divulghino anche in lingua inglese dando così l'opportunità anche al mondo di ascortarli, criticarli etc. Ho deciso di riprendere questo blog proprio con l'idea di cercare di divulgare questi aspetti e portare alla riflessione di tutti le troppe chiacchere dei nostri giornali che dovrebbero invece informarci meglio su quello che accade nel mondo! Non avete idea quanto poco ci dicono e quanto troppo spazio danno a questi tromboni! Fate una prova, fate un piccolo investimento e vedete di cosa parlano i giornali esteri di lingua inglese.